
Il 25 febbraio si è riunito a Tribano il Consiglio Comunale convocato su richiesta del gruppo di minoranza UniAmo Tribano. Al centro del dibattito, la mozione che proponeva la presa d’atto della presunta decadenza dell’accordo pubblico-privato alla base del progetto della nuova area logistica che l’azienda Ferro & Cemento Costruzioni intende realizzare nella zona delle “Vallette”.
Secondo la mozione presentata dalla minoranza, la scadenza dei termini dell’accordo avrebbe determinato l’interruzione dell’iter del progetto e la decadenza della variante urbanistica correlata.
“Abbiamo chiesto un parere alla struttura tecnica del Comune – ha detto il Sindaco Massino Cavazzana - che ha fornito un responso molto chiaro: questa lettura è stata smentita con un parere di regolarità sull’intero procedimento.
La relazione tecnica ha chiarito che “Il procedimento relativo alla Variante 7/2023 risulta regolare e conforme alla normativa vigente” e che, di conseguenza, “non sussistono motivazioni tecniche o giuridiche per considerare decaduto l’Accordo Pubblico-Privato”.
È stato inoltre evidenziato come, in questa fase, l’accordo debba essere inteso come uno schema flessibile.
La volontà del privato di rispettare gli impegni presi è comprovata dalla presenza di una polizza fideiussoria di oltre 800.000 euro, tramite la quale il privato ha versato al Comune gli oneri previsti”.
La maggioranza ha respinto compatta la mozione, definendola “tecnicamente e legalmente priva di valide motivazioni”.
“Il processo contestato, nella specificità della presunta decadenza dell’Accordo Pubblico-Privato, è invece garantista e regolare, come confermato dalla struttura tecnica del Comune – ha detto Massimo Cavazzana - stiamo parlando di un intervento strettamente privato. La realizzazione dell’intervento non fa parte del nostro programma; è compito delle istituzioni coniugare l’esercizio dei diritti acquisiti dal proponente con le irrinunciabili esigenze della comunità”.
Il Sindaco ha concluso: “Rimaniamo aperti al confronto nel merito e il tavolo tecnico è il giusto spazio di dialogo, aperto a tutte le sensibilità. Usare la polemica come strumento di lotta politica e alimentarla con informazioni inesatte è una scelta che riteniamo estremamente dannosa per gli stessi interessi della comunità che vogliamo tutelare: non proseguiremo nella politica ma ci impegneremo sempre di più per il bene di Tribano”.
Secondo la mozione presentata dalla minoranza, la scadenza dei termini dell’accordo avrebbe determinato l’interruzione dell’iter del progetto e la decadenza della variante urbanistica correlata.
“Abbiamo chiesto un parere alla struttura tecnica del Comune – ha detto il Sindaco Massino Cavazzana - che ha fornito un responso molto chiaro: questa lettura è stata smentita con un parere di regolarità sull’intero procedimento.
La relazione tecnica ha chiarito che “Il procedimento relativo alla Variante 7/2023 risulta regolare e conforme alla normativa vigente” e che, di conseguenza, “non sussistono motivazioni tecniche o giuridiche per considerare decaduto l’Accordo Pubblico-Privato”.
È stato inoltre evidenziato come, in questa fase, l’accordo debba essere inteso come uno schema flessibile.
La volontà del privato di rispettare gli impegni presi è comprovata dalla presenza di una polizza fideiussoria di oltre 800.000 euro, tramite la quale il privato ha versato al Comune gli oneri previsti”.
La maggioranza ha respinto compatta la mozione, definendola “tecnicamente e legalmente priva di valide motivazioni”.
“Il processo contestato, nella specificità della presunta decadenza dell’Accordo Pubblico-Privato, è invece garantista e regolare, come confermato dalla struttura tecnica del Comune – ha detto Massimo Cavazzana - stiamo parlando di un intervento strettamente privato. La realizzazione dell’intervento non fa parte del nostro programma; è compito delle istituzioni coniugare l’esercizio dei diritti acquisiti dal proponente con le irrinunciabili esigenze della comunità”.
Il Sindaco ha concluso: “Rimaniamo aperti al confronto nel merito e il tavolo tecnico è il giusto spazio di dialogo, aperto a tutte le sensibilità. Usare la polemica come strumento di lotta politica e alimentarla con informazioni inesatte è una scelta che riteniamo estremamente dannosa per gli stessi interessi della comunità che vogliamo tutelare: non proseguiremo nella politica ma ci impegneremo sempre di più per il bene di Tribano”.
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